Eye Contact – Il tema

EYE CONTACT – MATCH WITH ART

IL TEMA DI PARATISSIMA XIX:

Il tema di Paratissima 2023 nasce dalla Collaborazione con IAAD. – Istituto d’Arte Applicata e Design

La collaborazione tra IAAD e Paratissima ha visto lo sviluppo di una proposta di tema per la XIX edizione di Paratissima da parte degli studenti del corso di Communication Design coordinato da Andrea Bozzo, con Direttore strategico Aurelio Tortelli.

Durante i mesi di Project work, l’ufficio comunicazione di Paratissima ha seguito con entusiasmo i progetti degli studenti, guidati dai professori IAAD nella loro esecuzione, fino alla discussione di tesi finale di gruppo in cui hanno presentato l’ultima versione di progetto.
Molti sono stati tanti gli spunti emersi nei lavori presentati dagli studenti che Lorenzo Germak, CEO di Paratissima, ha definito “interessanti per capire qual è il punto di vista della nuova generazione, anche in un’ottica di WinWin
La collaborazione con IAAD si manifesta per Paratissima coerentemente con la sua mission: credere e investire tanto in giovani artisti emergenti, quanto in talenti della comunicazione e della grafica.

IL PROGETTO E LA REALIZZAZIONE GRAFICA IN COLLABORAZIONE CON IAAD. – Istituto d’Arte Applicata e Design

DA UN PROGETTO DI PACE, PITTACO, PITTON, POZZO E RUOTOLO

RIADATTAMENTO E SVILUPPO GRAFICO A CURA DI PARATISSIMA (LIUZZO, FIORE, GARIGLIO, GASSANI)

Tra i colori identitari del brand, spiccano i differenti sguardi, come differenti sono i punti di vista di chi osserva.

Ogni individuo ha infatti la capacità di creare connessioni uniche tra gli oggetti, gli eventi e le idee che li circondano. Queste connessioni possono portare a interpretazioni e prospettive completamente diverse, dando vita a una molteplicità di visioni.

Un messaggio immediato che si traduce graficamente nella locandina della XIX edizione di Paratissima, un invito a incrociare sguardi, sinergie e connessioni con l’arte e gli artisti intono a sè Paratissima Eye Contact – Match With Art

 

 

 

IL CONCEPT

IDEAZIONE E SVILUPPO A CURA DI PARATISSIMA (DEL MASTRO, PERRONE, RAIMONDO)

COME NASCE

L’espressione eye contact, resa in italiano con “contatto visivo” è una delle espressioni non verbali più potenti della società.

Il contatto visivo infatti svolge un ruolo fondamentale nella nostra interazione quotidiana. Questo tipo di comunicazione si manifesta attraverso lo sguardo, gli occhi e la loro espressione, ed è una modalità di comunicazione universale che può trasmettere una vasta gamma di emozioni, intenzioni e significati.

Unitamente alla mimica facciale, alla gestualità ed alla postura, il contatto visivo compone il sistema cinestesico di comunicazione che nell’ambito delle scienze della comunicazione è considerato una delle forme di comunicazione non verbale e che è un fondamentale canale di comunicazione di informazioni sociali ed emozionali in forma sia volontaria sia non cosciente.

L’arte, visiva per definizione, non utilizza per esprimersi il linguaggio verbale (come invece accade con le arti sceniche), motivo per il quale il meccanisco di contatto visivo che si può creare tra due persone, è traslabile al contatto tra persona e opera d’arte e alla creazione della scintilla ineffabile che ne scaturisce.

 

IL TEMA

Timidi, rapidi e delicati. Indiscreti, sfrontati e provocatori.

Gli sguardi possono assumere infiniti significati, e nella loro intensità o fugacità si possono nascondere intenzioni, desideri o perplessità. In un imprevedibile battito di ciglia, si può vivere un gioco dove le parole sono meri accessori, dove è il solo scambio di sguardi a travolgerci in connessioni, emozioni ed energie.

Così l’arte, nella sua forma visiva, si svincola dalla necessità di generare un dialogo, costruendo con lo sguardo dell’osservatore un rapporto silenzioso ed intimo, segreto ma complice.

Perché in fondo, senza lo sguardo di chi l’ammira, l’arte esisterebbe?

La tesi della Fruizione dell’Opera d’Arte, vede la vera esistenza di un’opera solo se interpretata da uno spettatore. L’opera d’arte non è così semplicemente un oggetto, quanto piuttosto un processo che si completa solo quando qualcuno la osserva e ne trae un pensiero critico o un’emozione.

L’opera d’arte prende vita attraverso l’esperienza personale e la connessione emotiva tra l’opera stessa e chi la osserva, confermando che la sua esistenza è intrinsecamente legata alla sua fruizione. Una prospettiva che rende protagonista lo sguardo dello spettatore, in un meccanismo duale e inscindibile poiché solo così l’opera raggiunge il suo scopo.

L’opera d’arte è sempre basata su due poli: il pubblico e l’autore, e la scintilla che scocca da questa azione bipolare dà vita a qualcosa. Chi guarda è importante quanto l’artista.” Dall’intervista che Calvin Tomkins, critico d’arte del “New Yorker”, fece a più riprese a M.Duchamp.

 

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