L’opera prende le mosse da una riflessione sul capitale materiale e culturale che la civiltà contemporanea occidentale si lascerà alle spalle, e su quanto del mondo che abbiamo costruito resisterà alla prova del tempo.
Questo lavoro è una visione sui modi e sugli approcci alla materia e alla natura che differenziano la nostra civiltà rispetto ad alcune culture non occidentali, in particolare per quanto riguarda la distinzione tra vivi, morti, umani e non umani, e le relazioni che tra questi intercorrono, mettendo in discussione i paradigmi su cui abbiamo fondato la nostra visione del mondo.
È un lavoro sui fossili che saremo, sulla smaterializzazione della cultura, sulla testimonianza, sull’informazione in quanto fondamento della civiltà contemporanea, e sui rischi che corre l’informazione, e la cultura, di diventare rumore, inintelligibile.