Wunderkammer
“Ho iniziato un gioco da bambina, quando cercavo di bloccare le voci dei miei genitori: leggevo un libro e mi coprivo le orecchie, guardavo un film e aumentavo il volume, e mi dissociavo dalla realtà. In poco tempo, questo ha iniziato ad accadere inconsciamente. I miei genitori mi chiamavano, ma io non li sentivo più. In quel momento, vivevo in un universo di mia creazione. Ancora oggi ho i miei rifugi: musei, natura, luoghi legati alla mia storia. Circondata dalla bellezza, dalla morte e dalla decadenza, posso ricreare il mio universo mitico, un mondo senza umani. Navigando nello spazio, raccolgo i resti della storia, le mie interpretazioni della scienza, del mondo naturale e dell’ambiente costruito, e i miei ricordi da conservare nella mia Wunderkammer (gabinetto delle curiosità). In questi luoghi di silenzio e solitudine, mescolo le mie esperienze fisiche ed emotive con il mio modo di vedere, immaginare e sentire, per creare storie visive sulla vita e la morte, la paura, il dolore, l’amore, l’inizio e la fine dell’esistenza.”
Maria Sarafi