Open Call > Start Saluzzo 2023

OPEN CALL FOR ARTIST

ESSENZIALE

28° MOSTRA DI ARTE CONTEMPORANEA DI SALUZZO

DAL 27 MAGGIO AL 18 GIUGNO
FONDAZIONE AMLETO BERTONI

Ph. Credits Chiara Bruno – RI-ABITARE Paratissima X Start/Saluzzo 2022

START/STORIA E ARTE A SALUZZO:

START è la rassegna che la Fondazione Amleto Bertoni annualmente dedica ad Arte, Artigianato, Antiquariato, parole chiave con le quali ogni anno uno scrigno di bellezza e cultura, la Città di Saluzzo, si apre ad Italia, Europa, mondo. In soli cinque anni si sono moltiplicate le collaborazioni e si è allargato lo sguardo. Cultura e creatività di ogni luogo incontrano tradizione e saper fare del territorio delle Terre del Monviso e delle vallate occitane. Hackathon e sfide di ingegno, design, innovazione, giardini segreti e spazi medievali a fare da cornice.

Scopri di più su START SALUZZO 

Nell’ambito di questa composita rassegna la sezione di START/ARTE sarà nuovamente a cura di Paratissima e darà luogo alla 28° Mostra di Arte Contemporanea dal 27 maggio al 18 giugno 2023.

OPENCALL

La mostra collettiva ESSENZIALE, a cura di Francesca Canfora, animerà la sezione di START Saluzzo dedicata all’Arte Contemporanea e inaugurerà il 27 maggio 2023

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Essenziale

Indagando il concetto di essenziale è istintivo pensare all’atomo come elemento primo costitutivo della realtà e, in relazione all’arte, al punto e alla linea come unità geometriche minime e basilari di rappresentazione del mondo, racchiudendo entrambe in sé il potenziale per descrivere e restituire la complessità dell’intero Universo. Punto e linea sono anche moduli semplici alla base di forme complesse di codificazione e di linguaggio: basti pensare all’alfabeto Morse, al codice Braille o ancora all’assonanza con il codice binario all’origine della programmazione informatica. Le infinite combinazioni di linee intere e spezzate hanno dato vita alla tradizione millenaria dell’I Ching, il libro dei mutamenti, strumento divinatorio utilizzato nella Cina antica per rivelare avvenimenti futuri.
Questa piccola digressione relativa al potenziale di unità elementari verso la costruzione di qualsiasi forma di struttura, anche estremamente complessa, riporta alla mente il celebre statement, inno della modernità, coniato da Ludwig Mies Van Der Rohe, Less is more.

Spogliati di orpelli, decori e di qualsiasi inutile superfetazione, l’architettura e il design moderno e razionalista, come anche la minimal art, hanno inaugurato di fatto un nuovo approccio estetico e funzionale. Mies Van der Rohe, icona dell’essenzialità, attraverso i suoi lavori e i suoi progetti di design aveva infatti come obiettivo principale quello di rivelare la nuda struttura delle cose, rivelandone l’intrinseca bellezza.

Ma la rinnovata attenzione dedicata al concetto di essenziale, come nuovo paradigma professato dalla modernità, trova interessanti corrispondenze nel desiderio di un ritorno alla natura primigenia, unitamente alla ricerca di alternative forme di spiritualità, che hanno avuto larga diffusione in risposta alle nuove esigenze dell’Uomo contemporaneo, in fuga dalla complessità aumentata di un presente ipertecnologico e ultraconnesso. «L’essenziale è invisibile agli occhi», rivelò la Volpe al Piccolo Principe di Saint-Exupéry, facendo intendere lo sforzo che a volte bisogna fare per arrivare al cuore delle cose. Un percorso di esercizio quotidiano attraverso cui mettere a fuoco ciò che è veramente necessario, da un punto di vista generale, politico, sociale, ambientale e personale, non solo è diventato urgente ma indispensabile, soprattutto in relazione ai recenti accadimenti che hanno sconvolto l’ordine mondiale, obbligando universalmente a ricalcolare priorità, obiettivi e valori a cui dare importanza.

Sembra finalmente crescere accanto alla condanna agli sprechi una maggior sensibilità ecologica: una rinnovata attenzione alla salute e alla purezza dell’ambiente, come alla tipologia di consumo, va di pari passo con il tentativo di recuperare valori tradizionali e culture locali, come la riscoperta e la difesa dell’ambiente e del paesaggio.

Ma queste nuove forme di attenzione e sensibilità, antitetiche rispetto all’attuale folle corsa di sviluppo tecnologico e digitale, trova in realtà profeti e pioneri in un lontano passato remoto. Universalmente noto, San Francesco è forse l’icona che meglio rappresenta la rinuncia ai beni materiali in favore di una vita votata all’essenziale come principio ispiratore assoluto, unitamente a una visione della Natura che lo consacra come primo vero modello di ecologia integrale, esempio di sentimento fraterno ed ecologico nei confronti dell’ambiente.

In epoca molto più recente, agli albori dell’industrializzazione verso metà ‘800, è stato Henry David Thoreau a professare la necessità di ritrovare sé stessi attraverso un intimo rapporto con la natura, non riconoscendosi più nei valori incarnati dalla società di appartenenza. Testo divenuto manifesto per la Beat Generation, come esempio di libertà dalle convenzioni moderne, è Walden ovvero Vita nei boschi, libro scritto in un periodo lungo 2 anni, 2 mesi e 2 giorni che Thoreau ha trascorso in una capanna autocostruita sulle sponde del lago Walden, nel Massachussets: «Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, affrontando solo i fatti essenziali della vita, per vedere se non fossi riuscito a imparare quanto essa aveva da insegnarmi e per non dover scoprire in punto di morte di non aver vissuto. Il fatto è che non volevo vivere quella che non era una vita a meno che non fosse assolutamente necessario. Volevo vivere profondamente, succhiare tutto il midollo di essa, volevo vivere da gagliardo spartano, per sbaragliare ciò che vita non era, falciare ampio e raso terra e riporre la vita lì, in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici».

Tra i tanti filosofi e letterati suggestionati dal mito del primitivismo lo scrittore è considerato il riferimento ideale di generazioni di ecologisti, pacifisti e anticonformisti. In modo profetico le parole di Thoreau continuano a essere una fonte di ispirazione assolutamente attuale, invitando all’ascolto e alla cura della propria dimensione interiore attraverso una ritrovata comunione con la natura, come rimedio al senso di precarietà e disagio che la modernità e il progresso continuano inevitabilmente a generare.

Il presente bando offre la possibilità ad artisti e creativi che invieranno la propria candidatura entro la data del 31 marzo 2023 di essere selezionati per esporre le proprie opere e partecipare al progetto espositivo ESSENZIALE nell’ambito della rassegna START 2023 a Saluzzo presso la Fondazione Amleto Bertoni.

– La partecipazione alla Call e l’eventuale partecipazione in seguito alla selezione sono completamente gratuite.

– Non vi è alcuna preclusione in merito alla tecnica utilizzata e al numero di opere da candidare.

– Gli artisti sono invitati a prendere visione del bando in tutti i dettagli e a presentare la proposta di un’opera o più opere già realizzatepertinenti al tema proposto.

Per scaricare i materiali e partecipare alla call clicca sui bottoni sottostanti

Per maggiori informazioni invia una mail a artgallery@paratissima.it

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