Intervista a Federica Tomatis e Ksenia Yarosh

Intervista a Federica Tomatis e Ksenia Yarosh

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Intervista a Federica Tomatis e Ksenia Yarosh, Best N.I.C.E. Curators 2022

Tra i 13 curatori di NICE & Fair – Contemporary Visions, le due vincitrici del premio Best NICE Curators 2022 sono Federica Tomatis e Ksenia Yarosh con la mostra “Savoir Faire – Il fascino dell’analogico”.

Questo riconoscimento va al miglior progetto curatoriale presentato nell’edizione 2022 di NICE.
Le curatrici che hanno realizzato il progetto vincente avranno l’occasione di curare le due mostre personali dei vincitori del BEST NICE ARTIST 2022 e del BEST EMERGING ARTIST 2022.

Abbiamo intervistato Federica Tomatis e Ksenia Yarosh, curatrici della mostra vincitrice, per approfondire la loro esperienza formativa al corso N.I.C.E. e la curatela in NICE & Fair / Contemporary Visions.

Da dove è nata l’idea di “Savoir Faire”? Cosa Volevate esprimere?

K: “Savoir Faire” nasce dopo tanta ricerca sul compromesso tra visione contemporanea e umore nostalgico, consolidandosi nell’idea di creare una mostra di artisti che utilizzano nella loro produzione le tecniche proprie dell’artigianato, pur reinventate e modernizzate, oramai sempre più rare e concettualmente “retrò” rispetto alla digital art, per esprimere la loro poetica. Volevamo presentare al pubblico un insieme di opere che agissero su diversi piani della percezione: partendo dall’immediato fascino delle opere tangibili, tridimensionali, piene di dettagli, si passa al piacere della riconoscibilità delle tecniche manuali, per rendere l’audience pronta ad accogliere il concept, il vero “perché” che si cela dietro ogni opera esposta.

In base a cosa avete selezionato gli artisti?

F: Opere e artisti sono sempre stati scelti a seguito di confronti e lunghe telefonate. Siamo sempre partite da grandi selezioni per poi scremare a seconda della nostra necessità, e soprattutto del rapporto con l’artista, che spesso ha fatto la differenza. Abbiamo scelto le opere per la loro storia, ordinandole nello spazio secondo un percorso concettuale ed espositivo che difendesse l’unicità di ogni singola opera.

Cosa ha significato per voi vedere la realizzazione concreta della vostra mostra?

K: Il passaggio dall’idea alla mostra è stato lungo. Al punto che, una volta arrivate alla fase dell’allestimento (il fulcro della concretizzazione), eravamo così felici di aver superato ogni passo che tale processo, per quando impegnativo, ci è sembrato molto più facile del previsto. E’ stato molto bello collaborare con gli artisti che avevano deciso di partecipare direttamente all’allestimento.

F: Siamo contentissime di essere state capaci di portare a termine quest’esperienza e dobbiamo dire, nel migliore dei modi.

Cosa vi è rimasto di questa esperienza? Di questi mesi, delle persone che avete incontrato e della mostra realizzata?

F: È stata un’esperienza a tutto tondo. Nonostante l’inizio da remoto, il corso è riuscito a rispecchiare la sua proposta iniziale, portando alla fine nozioni utili e skills importantissime. A migliorare il tutto è stata la squadra dei Nicers che è nata in questa edizione. Da questa esperienza è rimasta la voglia di osare, provarci e non mollare, sensazioni che purtroppo mancavano da un po’.

K: Il corso, soprattutto la parte pratica, l’ho trovato molto utile, in quanto imparare certe cose a distanza non può mai dare la stessa preparazione professionale rispetto alla diretta applicazione delle conoscenze in tempo reale, portata avanti al tempo stesso gestendo gli imprevisti e cercando di rendere tutti gli artisti partecipanti soddisfatti della loro esperienza. In mezzo agli impegni noi Nicers abbiamo trovato il tempo per conoscerci meglio e così si è creato un bel gruppo. Personalmente, durante il corso ho trovato amici con cui continuerò a vedermi al di là del contesto di Paratissima. Durante la sera dell’apertura, poi, la sensazione di far parte di qualcosa di così ampio come Paratissima è stata bellissima. Parlare al pubblico del nostro concept, introdurlo agli artisti, fare in modo che le opere esposte fossero comprese e apprezzate per come sono piuttosto che per come appaiono se viste di sfuggito, tutto questo è stata un’esperienza che mi fa voler proseguire in questa professione.

Consigliate il corso N.I.C.E.? Se sì, perché?

F: NICE ci ha trasmesso nozioni utili e concrete per riuscire ad affrontare quello che in futuro potrebbe essere la vita da curatori. Per chi volesse cimentarsi in questa professione, è sicuramente un bel punto di partenza.

K: Io lo rifarei ancora. Consiglierei il corso, però trovo necessario di specificare che è un corso pratico per chi vuole sapere come funziona l’organizzazione di una mostra passo dopo passo, ed è pronto ad imparare attualmente partecipando a questo processo dall’inizio alla fine. Lo sconsiglierei a chi volesse limitarsi ad apprendere nozioni teoriche.

Imparare a realizzare una mostra è il tuo sogno? Vorresti metterti i gioco e diventare curatore? Le iscrizioni alla X edizione del corso NICE sono APERTE fino al 28 febbraio!

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Adriana Del Mastro
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