UFFICI | SNOS
Paratissima si insedia in uno spazio inedito e trova casa per la sua ventesima edizione all’interno di quelli che una volta erano gli Uffici Seat Pagine Gialle”, oggi “Uffici | SNOS”, nome derivante dall’adiacenza con la galleria che ospitava le Officine Savigliano.
Una sfida che Paratissima ha deciso di affrontare ripensando modalità allestitive e progettuali alternative, riqualificando una location unica e iconica realizzata dallo studio Iosa Ghini Associati, citata per interesse architettonico finanche nella 13a Mostra internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.
Spazi caratterizzati da linee curve e sinuose, pareti trasparenti e pochissime porte, molti colori e giochi di luce. Un ambiente fluente, giocoso e colorato, caratterizzato dall’assenza di angoli retti e zone buie.
Paratissima vi porta tra desk, sale riunioni e conferenze, trasfigurati in una nuova dimensione creativa, colorata ed espressiva, dove l’arte si sostituisce ai complementi d’arredo convenzionali d’ufficio, generando un linguaggio espositivo inesplorato ed inaspettato. Gli spazi che un tempo erano dedicati al lavoro comune, si trasformano oggi in luoghi di incontro culturale, dove le persone possono nuovamente condividere esperienze, emozioni e confronti, creando un nuovo senso di comunità, un legame tra visitatori e artisti che va oltre le pareti fisiche.
Paratissima VENTI celebra così non solo l’arte contemporanea, ma anche la capacità di reinventare e valorizzare gli spazi, dimostrando come la creatività possa ridefinire il concetto di condivisione.
SNOS
Società Nazionale Officine di Savigliano
La SNOS, nata intorno al 1880 a Savigliano, si specializzò in un primo momento nella produzione di carrozze ferroviarie, per poi occuparsi, già sul declinare del XIX secolo, di macchine elettriche e locomotori. Nel corso del XX secolo la Società, che nel 1899 aveva trasferito parte della produzione in un nuovo stabilimento a Torino, affiancò progressivamente alle produzioni ferroviarie altri prodotti: pezzi meccanici di vario tipo, costruzione di ponti e di edifici industriali e civili. Ceduta nel 1975 all’americana General Electric, dopo che già negli anni sessanta il settore ferroviario, con sede principale a Savigliano, era stato ceduto alla FIAT, la SNOS venne notevolmente ridimensionata e convertita dall’attività di produzione a quella di manutenzione. Al 1999 risale la vendita dello stabilimento di Torino.
LA STORIA DELLO SPAZIO
Il complesso industriale, nato nel 1899 con la costruzione del primo insediamento, ha una storia ricca di trasformazioni. Tra il 1917 e il 1918, venne realizzata una struttura definitiva in calcestruzzo armato, un'opera pionieristica progettata dall'ingegnere Molteni, che segnò un'importante tappa nello sviluppo dell'area. Nel 1919, sempre su progetto di Molteni, l'edificio subì una sopraelevazione e fu temporaneamente adattato per ospitare uffici.
Durante gli scontri insurrezionali del 1945, l'edificio subì danni significativi, testimoniando le turbolenze del periodo. Negli anni Settanta del Novecento, la produzione si fermò, portando alla cessione della Società alla General Electric. Questo passaggio segnò l'inizio di una nuova era per il complesso, che però si concluse con la sua dismissione definitiva nel 1999.
Nel 2002 iniziò una nuova fase di vita per il complesso con la trasformazione d'uso dell'area. Lo Studio Granma fu incaricato del restauro e della rifunzionalizzazione della manica di Corso Mortara, parte del più ampio progetto di riqualificazione del comprensorio Savigliano della Spina 3.
Oggi, la manica di Corso Mortara, restaurata e trasformata in galleria commerciale "Officine S", rappresenta un esempio significativo di riqualificazione urbana, mantenendo viva la memoria storica del sito attraverso un uso contemporaneo e dinamico degli spazi.
RECUPERO DELLO SPAZIO E PECULIARITÀ
L'area ex Savigliano, compresa tra corso Mortara, via Tesso, via Giachino e via Udine e localizzata nella porzione dell'area urbana sulla sponda sinistra del fiume Dora Riparia, fa parte del più ampio progetto di trasformazione urbanistica denominato "Spina 3" compreso nel programma di recupero delle aree industriali dismesse.
Tale area, pari a 20.860 mq., è infatti oggetto di un intervento di recupero funzionale che si colloca nell'ambito delle finalità previste dal "Piano strategico per la promozione della Città di Torino" , con particolare riferimento all'azione del piano volta a creare le condizione insediative favorevoli allo sviluppo di nuove imprenditorialità.
L’intera area acquista spazio e un affaccio sul nuovo Parco Dora, grazie alla demolizione della sopraelevata di corso Mortara all’interramento del passante ferroviario al di sotto del fiume Dora. Il nuovo complesso, oltre alla storica manica, comprende altri sei padiglioni, disposti a pettine, con destinazione ad attività terziaria e commerciale, posti al di sopra di una piastra con al di sotto due piani di parcheggi.
La suggestione è quella dei container: i volumi netti sono poggiati a terra, quasi provvisori, il colore rosso evidenzia ed enfatizza l’addizione. Sei edifici nuovi, inseriti alle spalle del fabbricato storico, sono disposti a pettine e ospitano spazi per aziende dagli elevati requisiti tecnologici. Il rivestimento è in pannelli di allumino estruso alternati a fasce vetrate. Le diverse trasparenze del vetro aumentano gli effetti di chiaro-scuro ed enfatizzano la memoria industriale dell’area.
ELEMENTI STRUTTURALI PALAZZINE
L’elemento caratterizzante delle palazzine è il corridoio che suddivide gli uffici con pareti vetrate, curve e rettilinee, disegnando un percorso molto fluente. Il corridoio è caratterizzato dal controsoffitto in cartongesso, dalla forma sinuosa e fluida, che nasconde all’interno delle luci fluorescenti.
Nelle aree ufficio spiccano i corpi illuminanti che non solo fungono da illuminazione delle postazioni di lavoro, ma differenziano gli spazi funzionali con il colore: giallo per le aree operative e blu per le sale riunioni. Le aree di collegamento sono caratterizzate dalla presenza del verde. Il rivestimento del pavimento galleggiante è in pvc intrecciato e ha due o più colorazioni per creare uno spazio caldo e accogliente.
NUOVA SEDE SEAT PAGINE GIALLE
Anno di costruzione: 2007-2009
Committente: SEAT Pagine Gialle Spa
L’intervento riguarda la progettazione dello spazio architettonico delle aree ufficio e delle sale dedicate della nuova Sede SEAT - Pagine Gialle di Torino progettato da Iosa Ghini Associati. Si tratta di sei nuove palazzine di quattro piani ciascuna, per un totale 20.000 mq oltre al recupero dell’edificio storico della sede delle ex officine Savigliano.
SEAT PAGINE GIALLE BIENNALE DI VENEZIA 2012
Iosa Ghini Associati con il progetto della sede SEAT Pagine Gialle è stato presente al Padiglione Italia all'interno della 13a Mostra internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Nel racconto di Luca Zevi: un percorso che si svolge tra le "quattro stagioni" dell'architettura del Made in Italy e caratterizzato da un «rapporto virtuoso tra architettura, crescita e innovazione», si inserisce un progetto attento alle istanze di benessere e del comfort, e dunque al miglioramento dell'ambiente lavorativo.
Nel racconto del curatore del Padiglione Italia il progetto si inserisce nella III stagione, quella dell'Architettura del Made in Italy, ovvero dei progetti di eccellenza di imprese che hanno deciso di costruire le loro sedi seguendo il "pensiero olivettiano". La sezione delle Architetture del Made in Italy, è un contenitore di progetti virtuosi di aziende, stabilimenti che si sono distinti per le loro scelte architettoniche, tra questi l'innovativa sede di SEAT Pagine Gialle.