Il futuro prossimo si prospetta come una realtà mista tra “virtual reality” e “augmented reality”.
Lo scopo dell’opera è cercare di sensibilizzare gli spettatori circa le varie problematiche che tale situazione andrà indiscutibilmente a enfatizzare, prima su tutte il costante e pervasivo monitoraggio di ogni qualsiasi azione dell’individuo.
Il PC, simbolo di una società in divenire sempre più tecnologica e meno umana, riproduce una traccia musicale e lascia intravedere un susseguirsi di luci, combinazione che rimanda per associazione a una festa. Non bisogna illudersi che il mondo, la realtà virtuale che stanno creando e nella quale ci/vi trasferiranno più o meno forzatamente sia migliore qualitativamente rispetto al “mondo reale”, basta documentarsi un po’ e non vivere di sogni per capire che sarà elitaria, controllata, regolata, sfruttata e piena di speculazioni proprio come il mondo in cui siamo nati.
La festa è appena cominciata e non tutti sono invitati.