Dino Sommadossi

©Alessandro Sala

Dino Sommadossi

Founder e Presidente di Centrale Fies. Da gli anni ’90 dirige Centrale Fies. Nel 1981 fonda con Barbara Boninsegna lo storico festival di Arti Performative DRODESERA; dal 1986 al 1988 è Presidente di Viaggio In Italia, prima rete di festival italiani. Dal 1987 al 1990 è membro del consiglio di amministrazione di Drama Teatri (Modena); nel 1990 progetta uno dei primi esempi italiani di recupero e riconversione di un edificio industriale -una centrale idroelettrica- in luogo di produzione, sperimentazione, residenza e programmazione delle pratiche performative dal vivo, nazionali e internazionali. Nel 1994 con Barbara Bonisenga, direzione artistica e i curatori Hana Barata (Portogallo) e Juan Eduardo Lopez (Spagna), fonda la rete internazionale “CQD – Città che danzano”, immaginando non solo una “pratica fuori contesto”, ma mettendo in atto una modalità per portare un pubblico di non addetti a vincere i pregiudizi sulla danza contemporanea, in un’ottica di divulgazione del contemporaneo.

Dal 1998 dirige Centrale Fies e Fies Factory (premio UBU progetto speciale nel 2008), il primo incubatore dedicato a compagnie teatrali italiane che ha all’attivo numerosi premi come quelli appena consegnati ad Anagoor (Leone d’argento alla Biennale Teatro 2018) a Sotterraneo (miglior spettacolo dell’anno ai Premi UBU per il teatro) e a Marta Cuscunà (Premio della critica 2018). Dal 2005 al 2007 co-dirige assieme a Barbara Boninsegna e Fabio Cavallucci il Premio Internazionale della Performance, il primo premio italiano interamente dedicato alla Performance Art, in collaborazione con la Galleria Civica di Trento. Cominciando così a porre l’attenzione sulla Performance art all’epoca ritenuta ai margini del contesto teatrale e coreografico, oggi invece presente in ogni rassegna o museo. Ad oggi ha un ruolo di responsabile del progetto PASSO NORD_ centro di residenza regionale Trentino Alto Adige/ Sudtirol) , una rete di centri di residenza molto diversi tra loro, ognuno radicato da decenni, con le sue vocazioni e la sua storia e che insieme operano lo spostamento del concetto di ospitalità di un territorio dall’ambito turistico a quello artistico. Nel 2015 fonda il progetto HOMELAND, un itinerario annuale di riflessione sul tema dell’accoglienza di migranti e richiedenti asilo, che vuole offrire una panoramica più complessa e adeguata a un fenomeno che troppo spesso si tende a semplificare: quello delle migrazioni contemporanee. Dal 2020 è membro del coordinamento nazionale Centri di Residenza. 

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