Da ciò è nata la consapevolezza che la realtà non è (e non può limitarsi a) una semplice successione di persone, eventi e oggetti, ma consiste in una profonda interdipendenza tra elementi governati da entropia e gravità, un sistema complesso e caotico in cui ogni parte raggiunge la definizione e un significato attraverso sue, proprie, relazioni. Forme e colori, grazie allo strumento fotografico, alludono a un sentimento ancestrale altrimenti invisibile e intangibile, sono i mezzi espressivi delle dinamiche complesse attivate in questa ricerca. La rappresentazione visiva è creata con la materia liquida, uno stato peculiare utile a mostrare la continua evoluzione. Gocce colorate sono state poste con una siringa chirurgica su una superficie di vetro ricoperta da un piccolo strato d’acqua. L’entropia delle minuscole gocce sul vetro bagnato, e l’attrazione che esercitano l’una sull’altra sul vetro, hanno portato alla formazione di figure amorfe. È grazie al rapporto di interdipendenza di ogni singola parte che queste possono esistere. L’osservazione delle interazioni rimanda alle dinamiche della comunità umana e non umana, al rapporto fragile tra il settore finanziario e produttivo con l’imperativo di mantenere in equilibrio l’ecosistema. A dimostrare che non siamo la somma di entità autonome, ma partecipanti a un complesso, quanto vulnerabile, movimento, sempre mutevole e interdipendente.
Testo a cura di Laura Colantonio
Scenografia a cura di Parasite 2.0
Consulenza scientifica Nathan Shammah