SPECIAL PROJECT

Corpo, scienza e vulnerabilità: il linguaggio pittorico di Marco Strano di MARCO STRANO
a cura di Techne Art Service
Il lavoro di Marco Strano si articola come un’indagine critica sul rapporto tra corpo, scienza e potere. La sua pittura, sospesa tra figurazione ed espressionismo, costruisce immagini in cui pennellate ampie, contorni sfumati e cromie livide traducono la fragilità dell’essere umano.
La scelta monocroma non è mero stilema, ma dispositivo concettuale: priva il corpo di calore vitale e lo pone nello spazio ambiguo tra cura e controllo. L’artista mette così in discussione lo “sguardo medico” analizzato da Foucault e le riflessioni letterarie di Calvino e Sciascia sul sapere come strumento di dominio. Allo stesso tempo, dialoga con le tensioni del dopoguerra europeo, dai corpi alienati di Bacon ai drammi interiori dell’espressionismo tedesco.
Il progetto artistico non demonizza la scienza, ma ne rivela l’ambivalenza: forza di conoscenza e guarigione, ma anche rischio di disumanizzazione. Strano interroga il nostro presente chiedendo fino a che punto il progresso sappia preservare dignità, interiorità e umanità.
Marco Strano, artista poliedrico padovano, intreccia da sempre le arti visive e sonore. Diplomato con lode all’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha calcato i palcoscenici dei grandi teatri internazionali come scenografo e regista. Pittore visionario, ha esposto in spazi prestigiosi da Venezia a Verona, mentre come sassofonista e compositore ha firmato album e collaborato con nomi di spicco del jazz e della musica italiana, fondendo passione, talento e ricerca.