Patrizia Mori

Patrizia Mori

Nata a Siena nel 1955. Ha sempre frequentato l’arte da spettatrice e sperimentata da amatore, iniziando con la pittura, il teatro e dal 2006 la fotografia. Nella sua ricerca evita gli artifici di un estetismo fine a se stesso e cerca soprattutto la storia, il racconto che nasce quasi sempre prima degli scatti, e trova forma nelle cose che si fanno indagare. Alcuni le hanno rimproverato di non avere uno stilema ma quello che lei cerca sempre è la sua sincerità e lei assomiglia alle sue foto.

Attraversamenti

ATTRAVERSAMENTI

“Cerchi di dimensioni e colori diversi invadono i paesaggi di Patrizia Mori. È impossibile ignorarli in questa antologia di incontri tra cielo e mare, dove l’orizzonte o scava un solco fra i due elementi o manca del tutto. Nell’anonimo paradiso terrestre di Attraversamenti i tondi a volte disegnano parabole che guidano lo sguardo e l’interpretazione, altre si appoggiano su invisibili segmenti di retta. Poligoni e natura dialogano mediante assonanze cromatiche e differenti livelli di opacità. Paradossalmente immanenti nonostante la loro artificialità, bidimensionali e precarissime, le sfere introducono una presenza umana rarefatta ma fondamentale, l’io narrante dietro alla macchina fotografica. Mentre i contorni sbiadiscono e molteplici abbinamenti di toni e saturazioni ci sfilano davanti, ciò che si trova dietro ai pantoni circolari arretra e sfuma. È in questa dinamica visuale che si schiude il monito dell’artista sulla fragilità del pianeta e sull’imperativo di prendersene cura.

Ecco che l’indagine di Mori si sgancia dalla consueta immediata leggibilità e dallo spunto creativo interiore per toccare un tema più che mai attuale e universale. In questo esperimento fotografico l’autrice si muove con misura ed eleganza, forte dell’espressività discreta, efficacissima che, progetto dopo progetto, si conferma sua inconfondibile cifra stilistica. Qui Patrizia Mori ricorre alla potenza dirompente del suo linguaggio per agganciarci, scuoterci, esortarci. Con Attraversamenti la fotografa ci mette garbatamente allo specchio col presente della Terra. Un luogo deturpato dalla crisi ambientale e in cui siamo solo di passaggio, come macchie fluttuanti di colore.”

Testo a cura di Bianca Sestini




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