“Sutura” si libera del telaio.
Il progetto aiuta a separarsi dalla bidimensionalità della tela e permette alle cuciture di invadere lo spazio. I gesti lenti e ossessivi, che punto per punto riempiono le giornate di Roberto Maria Lino, contaminano tutto ciò che hanno intorno: una poltrona, un paralume, dei libri. “Ri-Abitare” permette di rendere pubblica la quotidianità dell’artista, fatta di stoffe, fili ed aghi. L’istallazione site specific ricrea l’ambiente privato di Lino. Lo scopo è quello di intrappolare il suo vissuto più intimo, cercando di dare allo spettatore la possibilità di immedesimarsi.