Denisse Ariana Perez

Dennise Ariana Pérez

Denisse Ariana Pérez è una copywriter, fotografa e regista caraibica, stabilitasi a Barcellona. Le opere di Denisse sono state pubblicate in numerosi magazines quali i-D, VOGUE Italia, The Guardian, British Journal of Photography, Marie Claire UK, Elephant Magazine, VICE e molti altri ancora. Ha pubblicato la sua prima monografia “Agua” a marzo 2021.

Nel 2023 partecipa a diverse mostre collettive quali Photoville a New York, NUDE Exhibition, al Fotografiska di Berlino, e a Pouring Into Myself, Doyle Wham Gallery a Londra. Nel 2022 prende parte a NUDE Exhibition al Fotografiska di New York, Près des yeux, près du coeur a Parigi e a PHOTO Australia a Melbourne. Nel 2021 partecipa a BAFFEST Photo Festival a Bilbao, NUDE Exhibition al Fotografiska di Stockholm e al Photo London Festival. Nel 2020 prende parte a Photo Zürich, Black Art Matters a Zurigo e a Fotografia Europea a Reggio Emilia.

Denisse A.Pérez_Signe#2_AGUA,2021 Giclée Print on HahnemhulePhotoRag_cm 60×40, Ed.30_ Courtesy Paola Sosio Gallery

Denisse A.Pérez_Lac Rose#8_AGUA,2021 Giclée Print on HahnemhulePhotoRag_cm 90×60, Ed.10 + 3 a.p. Courtesy Paola Sosio Gallery

Agua – Presentato e prodotto da Paola Sosio Contemporary Art

Nella seria Agua, Pérez indaga il rapporto primordiale che lega l’essere umano con l’acqua, elemento da cui è nata la vita e che è essenziale per essa. Questa narrazione fotografica è una riflessione meditativa sul nostro rapporto con questo elemento, siano mari, laghi o fiumi per creare un senso di comunione e connessione con questi ambienti avvinti da un senso di liberazione e pace. I soggetti si abbandonano al potere ristoratore dell’acqua, la pelle diviene parte del paesaggio mentre il corpo riemerge sfiorando la superficie e portando con sé fiori di diversi colori.

Un abbraccio universale e compenetrante tra l’umanità e la natura, uno stato di estasi reso da Pérez in composizioni dove il colore e le pose dei soggetti, come in Lac Rose, creano delle scenografie in perfetto equilibrio tra la vivacità dei tessuti e la placidità dello spettro lacustre.

Pérez crea luoghi ideali in cui il genere e l’identità possono essere esplorati perché, quando sono in acqua, gli uomini trovano la pace. L’intento dell’artista è quello di mostrare la bellezza, in una contemplazione estetica che sia allo stesso tempo un atto di autopoiesi continua, del soggetto come dello spettatore. Pérez ha creato un glossario nuovo per tessere un canto dove la vita è l’universale respiro della natura.

Questo progetto l’ha portata a visitare diversi angoli del mondo in una sorta di pellegrinaggio acquatico: dalle gelide acque della Scandinavia al fiume rosa del Senegal, fotografando uomini, donne, fratelli e sorelle, persone affette da albinismo e persone non binarie. Tramite queste immagini il suo scopo è quello di mostrare con grande sensibilità, tutte le sfumature e le vulnerabilità che caratterizzano l’uomo. Nel processo creativo dell’artista è essenziale che i soggetti si lascino andare, fluiscano per connettersi con qualcosa di più profondo, che in ultima istanza è la connessione con se stessi come parte del tutto, della natura naturans , che cambia e noi con lei. Mutuando quanto detto dal filosofo Eraclito “Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato.” Come ogni onda dell’oceano, è diversa dall’altra così ogni essere umano è unico ma siamo tutti legati alla Terra.

Estratto dal testo critico di Rebecca Delmenico – Critica di Fotografia e Arte Contemporanea e Curatrice.

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Filippo Barbero

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