Il progetto di ricerca:
Nel 1996, l’inizio: il primo confronto con supporti, spesso accidentali, come Writer.
A tutt’oggi, il percorso artistico di Riccardo “Corn79” Lanfranco è legato al muralismo, nel suo più ampio raggio di espressione, con un approccio alla creatività pubblica che fa della riqualificazione urbana una delle sue suggestioni e delle sue ragioni di esistenza. Da questo punto di vista, il segno distintivo dei graffiti di Corn79 è la combinazione fra soluzioni calligrafiche originali, effetti di colore, forme geometriche e la loro conciliazione con il contesto cittadino.
Non solo.
Il percorso di Corn79, oggi, non si esplicita unicamente nella realizzazione di graffiti, ma si snoda in modo eterogeneo e variegato passando, senza soluzione di continuità, dai muri, dall’arredo urbano, alle tele, fino alle installazioni. Materiali diversi, strumenti differenti e supporti di genere difforme si alternano, per esprimere una ricerca che travalica la linea di confine del mixage eclettico. Nelle opere di Corn79, infatti, le correnti grafiche degli anni Sessanta e Settanta si sposano con un richiamo alla psichedelia che, a sua volta, spinge lo sguardo verso forme vicine al misticismo di sapore non solo orientale, ma anche occidentale.
Lavori complessi, nei quali è facile perdere un univoco punto di vista e trovare input e spunti apparentemente contrastanti, che variano a seconda del soggetto fruitore. Un richiamo al futurismo – alla ricerca di quello «splendore geometrico e meccanico» descritto da Marinetti – può essere interpretato anche come una personale riconsiderazione delle regole cinetiche care alla Optical Art; oppure, può essere associato alle forme pure, tipiche dell’estetica modernista. Nello stesso modo, i cerchi – quasi sempre presenti nelle opere di Corn79 – possono essere letti come Mandala o Yantra e, simultaneamente, essere visti come le forme ideali immaginate da Pitagora e Platone, e richiamate da Bohm.
La geometria sacra, la meccanica di figure bidimensionali che anelano la tridimensionalità, i Mandala e la Op Art trovano ragione del loro accostamento nella ricerca estetica, che si dimostra interpretabile come rivelazione di quell’inconscio che non è solo individuale, ma collettivo, svelante una sorta di «sincretismo». Le opere di Corn 79 possono, quindi, essere lette anche come un tentativo di fusione fra creazione e fruizione, alla ricerca della forma perfetta, che riesca ad abbracciare e stringere un tutto multiforme e indefinitamente esteso, il quale possa conciliare le singole percezioni in un unicum circolare, infinitamente connesso con se stesso.