Paratissima Factory – The Exhibition
Creazione, elaborazione, trasformazione e disillusione sono le tematiche principali affrontate all’interno della ricerca artistica dei protagonisti dal primo ciclo di PARATISSIMA FACTORY:
Alessandro Armetta, Claudia Calderone, Francesco Ciulicchio, Roberta Di Laudo, Sofia Fresia, Han Tao, Roberto Maria Lino, Duy Nguyen, Steffen Peetz.
La creazione dell’essere umano è il punto di partenza del lavoro di Roberta Di Laudo, in cui l’artista riflette sull’importanza della ri(scoperta) dei corpi e della loro accettazione al di fuori degli standard e dei canoni estetici che spesso vengono imposti dalla società. Dal tema della forma estetica si passa a quella mentale attraverso il progetto fotografico Rifugio nell’immaginario di Claudia Calderone in cui le difficoltà nell’instaurare rapporti e relazioni per soggetti che si trovano in stati emotivi complessi trovano spazio in una narrazione visiva fotografica in bianco e nero. Duy Nguyen ̶ presente all’interno di Liquida Photofestival ̶ focalizza il suo sguardo sulla rielaborazione dei ricordi mentre l’artista visivo Steffen Peetz presenta un’opera realizzata con materiale neon che acquisisce senso solo a Torino, in cui giochi di parole e immagini danno vita a un’installazione che offre maggiori possibilità di sperimentazione visiva.
Attraverso il gesto di ricucire, Roberto Maria Lino dà vita a un’installazione tessile in cui l’elemento della bandiera coniuga i significati opposti di pace e vittoria. Una riflessione sulla tutela dell’ambiente e sul suo futuro è quella sollevata da Sofia Fresia attraverso distopiche opere pittoriche in cui si riflette sull’abitudine degli individui a vivere in contesti di comfort a scapito della sfera ambientale.
Mentre la ricerca di Alessandro Armetta si confronta con il tema del vuoto e dell’architettura, realizzando complesse installazioni lignee che si determinano nello spazio, l’oggetto e il suo utilizzo ritornano anche nel lavoro di Francesco Convertini che analizza e scompone funzione e significato nei comuni oggetti di arredo. Una visione di rassegnazione e negatività emerge infine nell’opera di Han Tao, che si sofferma sul Nichilismo presente nella società contemporanea attraverso grandi opere pittoriche in cui il buio sembra essere l’unica risposta.
La mostra è a cura di Margaret Sgarra e Mengyin Wang, vincitrici del I ciclo di residenze curatoriali