Essenziale – Paratissima per START saluzzo

ESSENZIALE

28° MOSTRA DI ARTE CONTEMPORANEA DI SALUZZO

DAL 27 MAGGIO AL 18 GIUGNO
FONDAZIONE AMLETO BERTONI

La mostra collettiva ESSENZIALE, a cura di Francesca Canfora, animerà la sezione di START/ARTE dedicata all’Arte Contemporanea che inaugurerà il 27 Maggio per concludersi il 18 giugno 2023.

L’esteso progetto espositivo, a cura di Francesca Canfora, che si articolerà nelle ampie sale del Quartiere, sede della Fondazione Bertoni, coinvolgerà una trentina di artisti che interpreteranno il tema attraverso le più varie tecniche e linguaggi espressivi. A fianco dei talenti emergenti più giovani, espongono artisti più noti e dal curriculum espositivo di lungo corso.

DOVE E QUANDO:

DAL 28 MAGGIO AL 18 GIUGNO presso “Il Quartiere” ex Caserma Musso in Piazza Montebello, 1 – Saluzzo. 

LA MOSTRA SARÀ APERTA GRATUITAMENTE AL PUBBLICO NEI SEGUENTI GIORNI E ORARI:

APERTURA STRAORDINARIA: Venerdì 2 giugno dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00

SABATO: dalle ore 15.00 alle 19.00

DOMENICA: dalle ore 10.00 alle 19.00

IL CONCEPT

Essenziale

Indagando il concetto di essenziale è istintivo pensare all’atomo come elemento primo costitutivo della realtà e, in relazione all’arte, al punto e alla linea come unità geometriche minime e basilari di rappresentazione del mondo, racchiudendo entrambe in sé il potenziale per descrivere e restituire la complessità dell’intero Universo. Punto e linea sono anche moduli semplici alla base di forme complesse di codificazione e di linguaggio: basti pensare all’alfabeto Morse, al codice Braille o ancora all’assonanza con il codice binario all’origine della programmazione informatica. Le infinite combinazioni di linee intere e spezzate hanno dato vita alla tradizione millenaria dell’I Ching, il libro dei mutamenti, strumento divinatorio utilizzato nella Cina antica per rivelare avvenimenti futuri.
Questa piccola digressione relativa al potenziale di unità elementari verso la costruzione di qualsiasi forma di struttura, anche estremamente complessa, riporta alla mente il celebre statement, inno della modernità, coniato da Ludwig Mies Van Der Rohe, Less is more.

Spogliati di orpelli, decori e di qualsiasi inutile superfetazione, l’architettura e il design moderno e razionalista, come anche la minimal art, hanno inaugurato di fatto un nuovo approccio estetico e funzionale. Mies Van der Rohe, icona dell’essenzialità, attraverso i suoi lavori e i suoi progetti di design aveva infatti come obiettivo principale quello di rivelare la nuda struttura delle cose, rivelandone l’intrinseca bellezza.

Ma la rinnovata attenzione dedicata al concetto di essenziale, come nuovo paradigma professato dalla modernità, trova interessanti corrispondenze nel desiderio di un ritorno alla natura primigenia, unitamente alla ricerca di alternative forme di spiritualità, che hanno avuto larga diffusione in risposta alle nuove esigenze dell’Uomo contemporaneo, in fuga dalla complessità aumentata di un presente ipertecnologico e ultraconnesso. «L’essenziale è invisibile agli occhi», rivelò la Volpe al Piccolo Principe di Saint-Exupéry, facendo intendere lo sforzo che a volte bisogna fare per arrivare al cuore delle cose. Un percorso di esercizio quotidiano attraverso cui mettere a fuoco ciò che è veramente necessario, da un punto di vista generale, politico, sociale, ambientale e personale, non solo è diventato urgente ma indispensabile, soprattutto in relazione ai recenti accadimenti che hanno sconvolto l’ordine mondiale, obbligando universalmente a ricalcolare priorità, obiettivi e valori a cui dare importanza.

Sembra finalmente crescere accanto alla condanna agli sprechi una maggior sensibilità ecologica: una rinnovata attenzione alla salute e alla purezza dell’ambiente, come alla tipologia di consumo, va di pari passo con il tentativo di recuperare valori tradizionali e culture locali, come la riscoperta e la difesa dell’ambiente e del paesaggio.

Ma queste nuove forme di attenzione e sensibilità, antitetiche rispetto all’attuale folle corsa di sviluppo tecnologico e digitale, trova in realtà profeti e pioneri in un lontano passato remoto. Universalmente noto, San Francesco è forse l’icona che meglio rappresenta la rinuncia ai beni materiali in favore di una vita votata all’essenziale come principio ispiratore assoluto, unitamente a una visione della Natura che lo consacra come primo vero modello di ecologia integrale, esempio di sentimento fraterno ed ecologico nei confronti dell’ambiente.

In epoca molto più recente, agli albori dell’industrializzazione verso metà ‘800, è stato Henry David Thoreau a professare la necessità di ritrovare sé stessi attraverso un intimo rapporto con la natura, non riconoscendosi più nei valori incarnati dalla società di appartenenza. Testo divenuto manifesto per la Beat Generation, come esempio di libertà dalle convenzioni moderne, è Walden ovvero Vita nei boschi, libro scritto in un periodo lungo 2 anni, 2 mesi e 2 giorni che Thoreau ha trascorso in una capanna autocostruita sulle sponde del lago Walden, nel Massachussets: «Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, affrontando solo i fatti essenziali della vita, per vedere se non fossi riuscito a imparare quanto essa aveva da insegnarmi e per non dover scoprire in punto di morte di non aver vissuto. Il fatto è che non volevo vivere quella che non era una vita a meno che non fosse assolutamente necessario. Volevo vivere profondamente, succhiare tutto il midollo di essa, volevo vivere da gagliardo spartano, per sbaragliare ciò che vita non era, falciare ampio e raso terra e riporre la vita lì, in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici».

Tra i tanti filosofi e letterati suggestionati dal mito del primitivismo lo scrittore è considerato il riferimento ideale di generazioni di ecologisti, pacifisti e anticonformisti. In modo profetico le parole di Thoreau continuano a essere una fonte di ispirazione assolutamente attuale, invitando all’ascolto e alla cura della propria dimensione interiore attraverso una ritrovata comunione con la natura, come rimedio al senso di precarietà e disagio che la modernità e il progresso continuano inevitabilmente a generare.

a cura di Francesca Canfora

IL GIARDINO MAGICO

Workshop per la creazione di un’opera collettiva presso il Centro Sportivo Andrea Martino

 

IL GIARDINO MAGICO DEI PORTATORI DI LUCE

Workshop di Stefano Fiorina

a cura di Paratissima

 

In occasione della settima edizione di START Saluzzo e nell’ambito della mostra collettiva di Arte Contemporanea ESSENZIALE, realizzata da Paratissima e curata da Francesca Canfora, si inserisce il workshop rivolto alle scuole del territorio condotto dall’artista torinese Stefano Fiorina.
Obiettivo del workshop è la costruzione di una grande opera collettiva e plurale, insieme agli allievi delle scuole di Saluzzo, per realizzare una grande installazione site-specific che troverà collocazione nel prato centrale del Centro sportivo Andrea Martino del quartiere Maria Ausiliatrice.
L’installazione il Giardino Magico sarà realizzato in prima persona dai bambini, che attraverso la costruzione di singoli fiori daranno vita collettivamente a un poetico e suggestivo prato fiorito.
Attraverso il workshop Stefano Fiorina guiderà i bambini sia nella realizzazione delle singole sculture, che nell’allestimento dell’opera complessiva nella giornata di venerdì 26 Maggio che precederà l’inaugurazione di START.
L’allestimento avverrà attraverso l’azione performativa lunga un giorno intero, in cui i singoli bambini di ogni classe andranno a piantare i fiori-scultura nel prato, che verranno disposti secondo la regia predisposta dall’artista in modo da creare un variopinto giardino incantato.
L’opera, realizzata con carta di recupero in nome della sostenibilità ambientale, sarà temporanea ed effimera e durerà lo spazio di un week-end.
Nel pomeriggio della domenica 28 infatti i bambini, accompagnati dalle famiglie, verranno invitati a ritornare per raccogliere un fiore/opera d’arte da portare così a casa, come memoria e ricordo di quanto accaduto. Il Fiore-Scultura, colto nella giornata conclusiva, non sarà necessariamente quello realizzato in prima persona innescando così un processo di scambio e dono, in cui ogni bambino si troverà proprietario di una piccola opera d’arte realizzata e firmata da qualcun altro, magari non solo di un’altra classe ma anche di un’altra scuola.

Realizzato con il supporto tecnico di Paperskin e Arti Grafiche Parini – Fotomec | Tipostampa

I Portatori di Luce – Il progetto
Le opere e i workshop che Stefano Fiorina crea e conduce appartengono all’articolato progetto I Portatori di Luce, che intende trasformare le persone comuni in “nuovi eroi”, per rendere omaggio a tutte quelle figure che si (s)battono quotidianamente per rendere migliore il luogo in cui vivono, o nel quale si sono trovati a vivere.
I Portatori di Luce prende corpo tramite un reportage d’invenzione, che vuole essere la finestra su un mondo immaginifico abitato da personaggi e piante fantastiche, un luogo che esiste nella mente del suo ideatore Stefano Fiorina e che, tappa dopo tappa, poggia su fondamenta fatte di rapporti umani e azione concrete. I Portatori di Luce è il diario di viaggio di un esploratore, un archivio di reperti archeologici ma soprattutto scoperta, interazione e scambio reciproco.
“Da due anni produco maschere, abiti, piante e scenografie, creando l’immaginario fantastico de ‘I Portatori di Luce’. Tutte le opere sono realizzate con materiali di riciclo, principalmente carta e plastica. È un viaggio alla ricerca di quelle realtà attive sul territorio. Grazie al loro supporto realizzo workshop in cui mostro le tecniche che ho sviluppato, giorno dopo giorno, per la produzione dei miei lavori. È così che assieme ai partecipanti creo laboratori, opere collettive e installazioni situation specific“. Ipotizzando di coinvolgere gli allievi delle scuole elementari di Saluzzo per la creazione di un’opera collettiva e corale, l’artista ha immaginato di trasportare i bambini nel fantastico mondo dei Portatori di Luce e impegnarli simbolicamente in un’azione di sostenibilità ambientale per ripopolare il pianeta di piante e fiori, contrastando così il cambiamento climatico e il disboscamento progressivo delle foreste. Questo è un progetto che nasce dalla fantasia per diffondersi nel mondo reale e la realizzazione di questa opera collettiva come una sorta di Giardino Magico rappresenta un capitolo di un lavoro più ampio. Partendo dai Portatori di Luce l’artista, per entrare maggiormente nella dimensione di questo mondo fantastico, ha elaborato oltre all’immaginario dato dai personaggi anche i fiori e le piante che costituiscono questo nuovo mondo.
Da qui è nata l’idea della produzione di un erbario, che cataloga e racconta la flora dei Portatori di Luce, a cui appartengono alcune di queste specie di fiori fantastici che saranno realizzati appositamente dai bambini per dare vita al variopinto e suggestivo giardino magico oggetto del workshop.

DOVE E QUANDO:

Giovedì 13 e venerdì 14 aprile | Giovedì 27 e venerdì 28 aprile

Primaria Dalla Chiesa 1^ A – 1^ B |  Primaria Pivano 2^ A – 2^ B | Primaria Musso 1^A – 2^ A – 3^ A – 4^ A – 5^ A | Saluzzo: Workshop presso le scuole di Saluzzo per la realizzazione dei fiori scultura che comporranno l’opera collettiva finale de IL GIARDINO MAGICO

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Venerdì 26 maggio 2023 – dalle ore 9.00

Borgo Maria Ausiliatrice | Saluzzo – Azione performativa per l’allestimento dell’opera de IL GIARDINO MAGICO presso il Centro Sportivo Andrea Martino

 

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Domenica 28 maggio 2023 – ore 17

Borgo Maria Ausiliatrice | Saluzzo – Azione performativa per il disallestimento dell’opera de IL GIARDINO MAGICO presso il Centro Sportivo Andrea Martino

Visitatori, bambini e famiglie potranno appropriarsi di una parte dell’opera, che entrerà così nelle case, diffondendo bellezza e armonia – A cura di Paratissima

STEFANO FIORINA

Stefano Fiorina, nato a Torino nel 1990, ha frequentato il corso di Comunicazione Visiva presso l’Istituto Europeo di Design (IED) a Torino. Successivamente ha lavorato con diversi studi di fotografia tra Torino e Milano e ha collaborato con Istituzioni Pubbliche e Private come la Fondazione Prada di Milano e il Museo di Scienze Naturali di Torino. Oggi continua a lavorare nel campo della comunicazione visiva organizzando workshop ed eventi pubblici con il contributo di cooperative, Istituzioni Pubbliche e Private.

PLASTIC IS FANTASTIC

PLASTIC IS FANTASTIC!

Workshop di Enrica Borghi

a cura di Paratissima

Il workshop Plastic is fantastic! ideato e condotto dall’artista Enrica borghi rientra nelle attività collegate al progetto espositivo Essenziale, realizzato da Paratissima per START Saluzzo e curato da Francesca Canfora.
L’arte contemporanea diventa il filo conduttore per la progettazione di una serie di iniziative rivolte alla comunità per promuovere la cura dell’ambiente e il riciclo, contro l’abbandono dei rifiuti.
Partner di progetto è l’azienda Acqua EVA che ospiterà il workshop nella sua sede e fornirà i materiali utili alla sua realizzazione.

Domenica 18 giugno, dalle ore 10 alle 17, presso lo spazio di Acqua EVA, è in programma il workshop gratuito ideato e condotto da Enrica Borghi, insieme all’associazione Asilo Bianco, destinato a famiglie, adulti e bambini e a chiunque sia interessato a prendervi parte.

L’obiettivo? Costruire un’opera d’arte partendo da materiali di scarto.

Durante il laboratorio si partirà dalla trasformazione della bottiglia di plastica e, attraverso semplici gesti come il taglio di una forbice, la foratura e la combinazione delle parti ottenute, i partecipanti impareranno a costruire tante piccole sculture.

Insieme all’artista i bambini, i ragazzi e gli adulti che parteciperanno al workshop impareranno a lavorare sugli scarti derivati da bottiglie di plastica per realizzare un’opera d’arte installativa, condivisa con i partecipanti. La finalità del progetto è comprendere la capacità di intervenire sull’elemento di scarto per
trasformarlo in “bellezza”. Oltre a questo alcuni frammenti potranno essere portati a casa al termine dell’attività laboratoriale.

La poetica dell’artista
Trasformare i rifiuti in oggetti nuovamente seducenti è la missione di Enrica Borghi, artista che, a partire dalla dicotomia scarto/valore,
ridà bellezza a tutti quegli oggetti ormai destinati alla discarica.
Durante START SALUZZO, nei luminosi locali dello stabilimento di Acqua EVA a Paesana, l’artista organizzerà dei laboratori per trasformare materiali di plastica di scarto come le bottiglie di plastica in opere d’arte attraverso un progetto partecipato.
Enrica Borghi è un’artista che vive e lavora sulle colline del Lago d’Orta, in provincia di Novara. Dai più è considerata un personaggio caleidoscopico che sa creare un universo che si anima e prende vita da tutti quei materiali che la nostra società rifiuta e getta via. La sua ricerca artistica è infatti incentrata da sempre sulla dicotomia scarto/valore. Ad esempio, le sue opere sono frutto di processi capaci di trasformare i rifiuti: sa ridare vita e bellezza a oggetti ormai destinati alla discarica e le sue realizzazioni sanno trasformare poeticamente materiali d’uso comune o destinati al macero creando nuovi e fantastici mondi.
La sua esperienza in campo artistico è lunga, variegata e fa il giro del mondo: le sue opere sono state esposte al Castello di Rivoli, alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, al MAMAC di Nizza, al Musée des Beaux-Arts di Bordeaux, fino all’Estorick Collection di Londra.

DOVE E QUANDO:

DOMENICA 18 GIUGNO: ore 10.00-13.00 | ore 14.00-17.00

L’attività si svolgerà presso il 1° piano dello stabilimento di Acqua EVA, partner di progetto.

ENRICA BORGHI

Enrica Borghi nasce a Macugnaga (Verbania), ai piedi del massiccio del Monte Rosa.
Attualmente vive e lavora sulle colline del Lago d’Orta. Nel 1990 si è laureata con specializzazione in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove ha studiato sotto la guida di Alik Cavaliere. Nel 2008 è stata selezionata per il Ph.D. “The Planetary Collegium”. M-node in collaborazione con l’Università di Plymouth e la NABA Nuova Accademia Belle Arti di Milano.
Nel 2005 fonda e diventa presidente di Asilo Bianco, Centro Culturale dedicato alla valorizzazione del territorio intorno ad Ameno attraverso la letteratura e le arti.

START/STORIA E ARTE A SALUZZO:

START/SToria e ARTe Saluzzo – 7ma edizione, in programma dal 22 aprile al 18 giugno 2023 è una manifestazione, unica nel suo genere, che lega Antiquariato, Artigianato e Arte Contemporanea e caratterizza la primavera della città di Saluzzo, uno dei borghi più belli d’Italia, con uno straordinario susseguirsi di proposte, esperienze e iniziative capaci di valorizzare tutte le anime di un territorio vivace che si propone con una nuova identità.

ESSENZIALE - IL TEMA di START 2023

ESSENZIALE è il tema di questa edizione, il fil rouge che accompagnerà tutte le manifestazioni in programma, nato da un profondo ragionamento sul presente e su cosa ci sta accadendo, soffermandosi in particolare sulla voce della natura o sul dar voce a essa in un momento in cui l’ambiente – finalmente – è al centro dei nostri pensieri. Essenziale è la prima suggestione su cui gli ospiti selezionati presenti in mostra hanno lavorato e che corrisponde alla voce sul dizionario: 

Indispensabile, necessario. Conciso, sintetico, come tutto ciò che costituisce l’essenza di una cosa. Ciò di cui non si può fare a meno”. 

Oltre 10 location, 60 giorni di eventi, 50 artisti, 40 artigiani, 20 operatori del mondo antiquario, 5000 metri quadri di spazi espositivi dove incontrarsi per conoscere Arte, Antiquariato e Artigianato. 

E ancora, appuntamenti “Off” in cui la Città si trasforma in museo diffuso, con opere di personaggi locali che si intrecciano con quelli internazionali, in una continua esplorazione tra spazio pubblico e privato, dove poter respirare le storie degli artigiani del territorio, storie di passioni che si tramandano di padre in figlio, esperti ebanisti e maestri ma anche giovani falegnami con approcci più sperimentali. Spazi temporanei creati appositamente per eventi per mettere in relazione l’arte e l’architettura con un pubblico variegato, con i bambini delle scuole e le famiglie. Opere d’arte che si intrecciano a oggetti di antiquariato, alle antichità e al collezionismo, insieme a laboratori, incontri letterari, seminari e concerti. Arte, cultura e creatività incontrano, a Saluzzo – tradizione, territorio e innovazione all’insegna della ricerca di bellezza e della curiosità.

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