La nutrita rassegna in programma fino a novembre 2023 si propone di raccogliere i racconti e le testimonianze al confine tra Arte, Architettura e progettazione culturale attraverso un ciclo di talk di restituzione. Gli ospiti, invitati a esporre e presentare di volta in volta un case study preciso, riporteranno esperienze differenti e variegate provenienti da tutto il territorio nazionale.
Tema centrale è la rigenerazione urbana innescata da differenti esempi di iniziative culturali, attraverso azioni site-specific o la riattivazione di spazi dismessi e/o abbandonati. Tra interventi open air, coinvolgimento del territorio e ripristino di luoghi restituiti alla fruizione del pubblico, ascolteremo le testimonianze di chi può innescare buone pratiche e case histories di successo utili nello storytelling del legame tra architettura, urbanistica e arte contemporanea.
Avamposto di sperimentazione all’avanguardia sia per il suo passato che per il suo presente e imminente futuro di cambiamento, la Cavallerizza rappresenta il terreno di condivisione ideale in cui raccogliere dette testimonianze e avviare un confronto con realtà e situazioni che hanno dimostrato ideali e pratiche di attuazione simili e affini.
SPAZIO ARENA
Dolomiti Contemporanee (DC) è un progetto sorto nel 2011 nelle Dolomiti, dal 2009 Patrimonio dell’Umanità?
Affrontiamo grandi siti abbandonati, ex fabbriche, villaggi fantasma, architetture peculiari o emblematiche. Ripopoliamo questi siti perduti attraverso l’arte contemporanea, le Residenza internazionali, le strategie territoriali, le aperture internazionali, le buone blbliografie, gli studi e i Cantieri Mobili.
Qui l’arte e la cultura non sono estemporanee, non servono a far le fiere, assumono un ruolo centrale. Scardinano i risibili stereotipi connessi all’immaginario alpino, consentendo di ridefinire pensiero e pratiche legati alla montagna.
L’arte porta il proprio seme di concretezza immaginativa. L’artista, in DC, è un ricostrutture sensibile, il suo lavoro mai decorativo: è parte di una visione di riscatto e reazione alle pigre inerzie dell’uomo. La natura non viene contemplata qui. Il Patrimonio d’architettura, non è oggetto di nostalgica memoria, ma di rifunzionalizzazioni trasformative, e avanti.
Si tratta di riprocessare i sedimenti della storia, o vuoi succhiarli? Alimentando la riflessione su di essi, continuamente, evitando atteggiamenti gli mimetici, ideologici, legati al mero consumo o alla mera tutale della risorsa, che invece va spinta.
Facciamo un esempio: il bosco, al limite, va armato, incendiato. Fare è figurare. Non trattarlo come un ambiante Sacro, se non vuoi mortificarlo in retorica, sbadiglio. Non è una Chiesa, se ci vivi dentro, ma un campo trapunto: unisci i puntini.
Poi vengono le Olimpiadi invernali, Milano-Cortina 2026. Vengon bene? Per ora non ci pare, e ne parleremo.
AREA TALK
Silvia Casolari e Davide Monopoli, co-fondatori del museo Mufant raccontano la genesi di un progetto museale sorto nel cuore della periferia nord cittadina. Mostrano come la particolare vocazione all’Altrove e alle dimensioni Aliene che caratterizzano l’immaginario fantastico e fantascientifico abbiamo giocato un ruolo decisivo nel definire il museo anche come progetto di rigenerazione urbana.
SPAZIO ARENA
Dal primo Condominio-Museo del mondo ad Aurorissima! La storia di Kaninchen-Haus: arte e bellezza come motori di trasformazione collettiva.
Viadellafucina16, dal 2016, nel cuore di Porta Palazzo é il primo esperimento internazionale di condominio-museo. Aurorissima! è invece il nuovo progetto che coinvolge i giovani del quartiere Aurora in percorsi di creazione collettiva condotti da artisti professionisti. Ce li racconta l’ideatore Brice Coniglio.
SPAZIO ARENA
Without Frontiers – Lunetta a Colori, il festival di riqualificazione urbana e valorizzazione culturale attraverso interventi di artisti provenienti da tutto il mondo, nasce nel 2016 per Mantova Capitale Italiana della Cultura. Il progetto è sviluppato in collaborazione con l’associazione culturale Il cerchio e le Gocce, il Comune di Mantova e il gruppo Tea. Il nome Without Frontiers è un inno all’abbattimento delle frontiere attraverso l’arte e la cultura a favore di una continuità culturale che unisce il centro storico della città alle sue periferie.
Without Frontiers si sviluppa negli spazi di Lunetta con l’obiettivo di generare un continuum, un ponte tra ciò che il centro di Mantova, culla della cultura rinascimentale, rappresenta per la storia dell’arte e ciò che la periferia rappresenta per i suoi abitanti, sviluppando una relazione tra il concetto di arte urbana e arte pubblica. Hanno partecipato al progetto gli artisti: Bianco-Valente, Boogie Ead, Corn79, Dado, Elbi Elem, Ericailcane e Bastardilla, Etnik, Fabio Petani, Joan Aguilò, Joys, Mach505, Made514, Mohamed L’ Ghacham, Molis, Mr.Fijodor, Panem et Circenses, Perino e Vele, Peeta, Raul, Telmo Miel, Sebas Velasco, Vesod, XENA/Fatima de Juan, Zedz, Aris, Corn79, Howlers Crew, Zoer, Erosie, 108, David de Limon, Tellas, Luca Zamoc, Sara de Lucia, Elisa Veronesi e molti altri
Una programmazione culturale che vuole narrare la vita della Cavallerizza attraverso la lettura della stratificazione degli edifici che la componevano e delle funzioni che vi si svolgevano (architettura e funzioni), attraverso la ricomposizione delle connessioni con il tessuto urbano circostante (giardini reali e zona di comando), attraverso la ricostruzione delle biografie e delle professioni di chi, quegli spazi, li viveva quotidianamente tra formazione, educazione e cavalli (biografie e istituzioni militari).
SoundViews propone un ciclo di performance in cui il suono, mescolandosi al dato visivo e performativo, risulta parte integrante e inscindibile della ricerca artistica: vista e suono entreranno in dialogo con la strabiliante architettura della Cavallerizza per ricreare esperienze sensoriali in grado di trasportare il pubblico in un viaggio tra musica e visioni.